È il tempo che fa di noi quello che siamo. Che conferma e plasma la percezione e la consapevolezza che abbiamo di noi stessi, della nostra esperienza e della nostra vita. Non una componente, né una categoria, ma la condizione stessa del nostro essere. Del tempo abbiamo una percezione naturale e ovvia, eppure, come nel paradosso agostiniano, ci riesce impossibile darne una spiegazione, o anche soltanto una definizione.

Proprio intorno al problema che quel paradosso poneva, già secoli prima che Agostino lo formulasse, si è arrovellato il pensiero umano, alla ricerca di una risposta continuamente ridefinita e continuamente rimessa in discussione.

Alle categorizzazioni generali e universalistiche che volta per volta e sempre di nuovo si sono tentate, si è sostituita col tempo una ricerca che ha lo scopo di mettere a fuoco quello che il tempo rappresenta, e il modo in cui opera, in ciascuno specifico campo del sapere, nella convinzione che non si diano tanto approcci diversi al problema del tempo, quanto che il significato stesso del termine muti in rapporto al suo campo di applicazione.

Talché il tempo della fisica non è lo stesso della storia, né lo stesso della natura, della geologia o dell'esperienza individuale: ogni scienza, ogni riflessione disciplinare sull'uomo e sul mondo fa uso della propria versione del tempo, ricorrendo a concetti e categorie volta per volta diversi, a oggetti del sapere governati da logiche e meccanismi differenti.

In questo volume - che raccoglie gli atti di una serie di conferenze organizzate dalla Biblioteca Chelliana di Grosseto - abbiamo proposto alcune delle formulazioni disciplinari più significative del concetto di tempo, un campione appena della quantità degli approcci possibili.

Con una trattazione accessibile e stimolante alcuni dei più brillanti specialisti italiani si misurano con il tema da una pluralità di punti di vista, componendo un panorama aggiornato degli studi più recenti sul tempo.